Il rookie di DCR passa il test e loda lo schermo protettivo.
Mentre la F1 si prepara a girare a Montmelò, c’è un po’ di Catalogna che cerca fortuna oltreoceano. I primi test di Alex Palou con la monoposto del Dale Coyne Racing-Goh erano stati incoraggianti.
Ad Austin, sul circuito stradale, il rookie catalano (23 anni il prossimo aprile) avrebbe potuto anche arrampicarsi in vetta alla lista dei tempi, se il suo giro con gomme nuove, dopo due intermedi da primato, non fosse stato interrotto dalla bandiera rossa. Ma in questa fase conta soprattutto l’affiatamento con la nuova categoria, la monoposto e la squadra. Dopo il Circuit of the Americas, Alex ha superato agevolmente anche il test di orientamento sul Texas Motor Speedway, l’ovale di un miglio e mezzo che si trova a Fort Worth, presso Dallas. “Il test è andato benissimo – commenta Alex – Abbiamo provato molte cose diverse, il feeling con la squadra è ottimo”. Interessante anche il raffronto fra l’Aeroscreen, la struttura di protezione dell’abitacolo sviluppata congiuntamente da Pankl, Dallara e PPG, e l’Halo che Palou aveva utilizzato nella sua stagione di Superformula giapponese. Sulla protezione in titanio e policarbonato scelta dall’Indycar c’erano stati giudizi contrastanti.
Quando Vettel, nel 2017, provò una versione simile dello ‘scudo’, a Silverstone sulla Ferrari, espresse dubbi sulla visibilità e sul fatto che la deformazione dello schermo gli provocasse quasi un malessere fisico. Palou, invece, si è trovato subito a suo agio. “E’ molto meglio di quanto mi aspettavo: la visibilità è la stessa che con l’Halo, e anche la temperatura nell’abitacolo va abbastanza bene, considerato che possiamo orientare il flusso e fare entrare aria nel casco. Ha funzionato bene anche sul bagnato, per cui credo che sarà un gran passo avanti per la Indycar”.